Guida Vibe Coding: più di 20 Tool AI, Local e CLI per sviluppare in sintonia

Scopri cos’è il Vibe Coding: la nuova frontiera della programmazione con AI. Guida pratica, strumenti consigliati e best practice per prototipi, MVP e produttività.

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Immagina di dover lanciare un MVP entro il weekend. O di dover creare un prototipo funzionante per un cliente entro domani. Fino a ieri, questo significava scrivere codice fino a tarda notte, combattere con il boilerplate e sperare che tutto funzionasse. Oggi, c’è un approccio diverso:

Il Vibe Coding è l’ultima grande rivoluzione nel mondo della programmazione: invece di scrivere manualmente righe di codice, descrivi in linguaggio naturale cosa vuoi realizzare e l’intelligenza artificiale si occupa di generare, testare e rifinire il software per te.

Che tu stia creando una landing page, un’app web o un intero MVP, questo approccio riduce tempi e complessità, aprendo le porte dello sviluppo anche a designer, founder e product manager, non solo ai developer esperti.

👉 In questa guida ti spiego cos’è il Vibe Coding, come funziona, i suoi pro e contro, quali strumenti usare e i miei preferiti con una classifica ragionata.

Cos’è il Vibe Coding?

Il termine Vibe Coding è stato coniato nel febbraio 2025 da Andrej Karpathy (ex Tesla e co-fondatore di OpenAI).

Karpathy lo descrisse così: “programmare dimenticandosi del codice, seguendo solo l’intento e lasciando che l’AI lo trasformi in soluzioni concrete”.

In pratica:

  • Tu descrivi l’obiettivo → l’AI interpreta il contesto.
  • L’agente genera e ottimizza codice → build, deploy, preview funzionante.
  • Con feedback testuali, iteri fino ad avere il prodotto finale.

Il focus non è più il “come scriverlo”, ma il risultato finale che vuoi ottenere.

Come funziona nel concreto

L’utente fornisce un prompt, ad esempio:
“Costruisci una dashboard con login, gestione attività e grafici settimanali”.

L’agente AI:

  1. Legge e crea i file necessari.
  2. Genera il codice, esegue build e deploy in ambienti come Vercel o Netlify.
  3. Fornisce in tempo reale una preview funzionante.
  4. Riceve feedback in linguaggio naturale e itera rapidamente per affinare il prodotto.

Il risultato è un ciclo di sviluppo molto più rapido e accessibile a tutti, non solo ai programmatori esperti.

Benefici del Vibe Coding

  • Rapidità: da giorni o settimane a poche ore per un MVP o prototipo funzionante.
  • Accessibilità: strumenti utili anche per chi non programma quotidianamente (founder, designer, PM).
  • Ottimizzazione: sviluppatori senior possono delegare il boilerplate e concentrarsi su architettura e UX.

Rischi e limiti (come non farsi male)

Prima di spingere in produzione, ricorda:

  • Bug e Vulnerabilità: Il codice generato necessita sempre di una code review umana per scovare possibili errori o falle di sicurezza.
  • Lock-in e Costi: Molti servizi funzionano a crediti/token. Monitora l’uso per evitare costi imprevisti e valuta il rischio di legarti a un unico provider.
  • Privacy e Dati: Sii consapevole di dove finiscono il tuo codice e i tuoi prompt. Per progetti sensibili, privilegia soluzioni locali come Dyad + Ollama.
  • Licenze: Controlla sempre le licenze del software e del codice generato, specialmente per progetti commerciali.

💡 Takeaway veloce: MVP sì, produzione diretta no (senza solide pratiche di auditing e testing).

Come scegliere gli strumenti giusti

Quando valuti un tool, chiediti:

  • Ti serve un MVP rapido o un refactor su repository esistente?
  • L’agente è autonomo (sa leggere, correggere ed eseguire)?
  • Vuoi lavorare in cloud o locale (privacy)?
  • Quanto costano effettivamente i token?
  • È estendibile con API/plugin?

Approcci di lavoro: CLI vs GUI/IDE

  • CLI (Claude Code, Gemini CLI, OpenCode): massimo controllo e trasparenza con integrazione out-of-the-box in script, automazioni, versioning. Ottimo per refactor mirati, patch tracciate, flussi ripetibili.
  • GUI/IDE (v0.app, Bolt.new, Lovable, Dyad, Cursor): onboarding veloce, anteprime visuali, deploy one-click, facile collaborazione. Perfetto per prototipi, demo e tool interni.

Regola veloce:
CLI = codebase seria e lavoro strutturato
GUI = prototipi, demo, lavoro creativo rapido

Model Context Protocol (MCP): il game-changer

Il Model Context Protocol (MCP) standardizza l’accesso dell’agente a strumenti come filesystem, git, shell e HTTP. Benefici concreti: audit log delle azioni, policy granulari (quali tool e come), portabilità tra tool/ambienti. Oggi è ben supportato da Claude Code, in rollout negli IDE come Cursor e in arrivo su Dyad (che già offre Docker per isolamento).

Classifica e mappa strumenti (con link)

A) AI App & UI Builder (SaaS)

Prompt → codice → anteprima/deploy. Ideali per MVP.

  • v0.app (Vercel) — Da prompt ad app end-to-end: UI/React, logiche, deploy 1-click su Vercel. L’agente oggi è decisamente più “sveglio”: web-search, site-inspection, auto-fix. È una delle pioniere del SaaS “vibe coding”.
    Link: https://v0.app
  • Bolt.new (StackBlitz) — Cicli chat → codice → anteprima nel browser. Integrazioni: Figma, Supabase, GitHub, Expo e hosting .bolt.host. Pioniere anche lei del vibe coding; si collega a tutto e nel cloud si appoggia a Netlify (StackBlitz). La variante open-source bolt.diy è cresciuta tanto grazie alla community .fyi. Guarda il video qui sotto: ottimo compromesso.
    Link: https://bolt.new
  • Lovable — Distinzione netta fra Agent Mode (autonomo: legge file, debuga, cerca sul web, genera/edita immagini) e Chat Mode (pianifichi e poi implementi). Tra le prime sul mercato: l’ho usata poco, ma è molto apprezzata; interessante la distinzione Agent/Chat con prezzi a crediti.
    Link: https://lovable.dev
  • Blink — Builder AI con pricing trasparente a crediti; progetti privati, custom domains e download del codice nei piani superiori.
    Link: https://blink.new
  • Rocket — Dall’idea a web/mobile con chat e integrazioni Figma, Netlify, Supabase, GitHub; stack e librerie “non standard” per UI d’impatto.
    Link: https://www.rocket.new
  • Base44 — Workspace/editor “notion-like” con AI per contenuti e componenti, collaborazione e publishing.
    Link: https://base44.com
  • EmergentAgent “vibe coding” conversazionale: copre frontend, backend, auth e deploy, con testing integrato e GitHub.
    Link: https://app.emergent.sh
  • Dyad (OSS/Locale) — App builder visuale: codice in locale, modelli via Ollama/LM Studio, integrazione Supabase, anteprima live e deploy GitHub/Vercel. Container Docker per isolamento; MCP in rollout. Desktop Windows/macOS.
    Link: https://dyad.sh

B) IDE AI-native / Editor

Per lavorare su codebase reali, refactor e PR.

  • Cursor — IDE tipo VS Code con agent e chat sul repo: contesto profondo, patch e refactor efficaci.
    https://www.cursor.so
  • Windsurf (Codeium) — Editor AI-first pensato per iterazioni e refactor rapidi; compatibile con plugin come Kombai.
    https://codeium.com/windsurf
  • Trae — Editor “ask → modify → review” con assistenza integrata.
    https://www.trae.ai
  • Zoer — Companion/IDE AI orientato a produttività e semplicità.
    https://zoer.ai
  • Replit — IDE cloud con Ghostwriter e deploy istantaneo, ottimo per collaborare.
    https://replit.com

C) CLI / Terminal assistant

Per chi vive in shell e vuole patch, explain e script riproducibili.

  • Claude Code (CLI) — Il riferimento: patch, refactor e spiegazioni da terminale con i modelli Claude. Puoi instradarlo su OpenRouter cambiando base URL e API key; ottimo supporto MCP (FS, Git, Shell, HTTP).
    https://www.anthropic.com
  • Gemini CLI — Rapporto potenza/costo ottimo (API Google spesso con free tier), funziona bene anche per operazioni di sistema (Windows incluso).
    https://ai.google.dev
  • OpenCode (CLI multi-provider) — Alternativa flessibile; su qualche task ho visto inciampi dove Claude/Gemini sono più stabili, ma resta valida.
    https://github.com/braintrustdata/opencode
  • Groq Code CLI — Focus su bassa latenza dei modelli su Groq: iterazioni fulminee.
    https://groq.com
  • Auggie CLI — Assistente da terminale per automazioni e snippet ripetibili.
    https://augmentcode.com/
  • Warp (terminal) — Terminal moderno con AI integrata (comandi smart, explain).
    https://warp.dev

D) Open-source & Local Agents (controllo dati)

Per privacy, estendibilità, modding e studio “sotto il cofano”.

  • bolt.diy (OSS) — Versione open in stile Bolt: provider LLM a scelta (OpenAI, Anthropic, Gemini, Groq, xAI, Mistral, OpenRouter, Ollama, LM Studio, …), supporto MCP, Git/diff/snapshot, deploy (Netlify/Vercel/GitHub Pages), app desktop Electron.
    Repo: https://github.com/stackblitz-labs/bolt.diy
  • Goose (OSS, locale) — Agente on-machine estendibile: crea progetti da zero, esegue/debugga, orchestra workflow, integra MCP; desktop app + CLI, LLM-agnostic.
    https://block.github.io/goose/
  • Dyad (OSS/Locale)Richiamo come alternativa “no lock-in” di fascia app-builder.
    https://dyad.sh
  • Crush (Charmbracelet) — Non è AI, ma TUI per CSV spesso utile nel toolchain.
    https://github.com/charmbracelet/crush
  • Leap — Automazioni/generazione low-code; utile per POC senza tanto codice.
    https://leap.new
  • Kombai — Assistente in-IDE per refactor/generazione; plugin per VS Code, Cursor, Windsurf, Trae.
    https://kombai.com

Snapshot di alcuni prezzi (2025)

  • v0.app: Free (crediti inclusi) → Premium 20 $/mese → Team 30 $/utente/mese.
  • Bolt.new: Free → Pro 25 $/mese → Teams 30 $/utente/mese → Enterprise custom.
  • Lovable: Free → Pro 25 $/mese → Business 50 $/mese → Enterprise custom.
  • Blink: Free → Starter 25 $/mese → Pro 50 $/mese → Max 200 $/mese.
  • Emergent: Free → Standard 20 $/mese → Pro 200 $/mese → Team 300 $/mese.
  • Dyad: Free (OSS/locale)Pro 30 $/mese → Max 79 $/mese.

Suggerimento operativo: parti in free, misura consumi reali (prompt lunghi, browsing, image-gen, tool-use) e poi scegli piano + modello/i LLM più convenienti.

I miei preferiti (perché)

  • v0.app – davvero completa grazie a Vercel; l’agente è molto più solido rispetto agli inizi (reasoning e self-healing convincenti). È una delle pioniere del SaaS “vibe coding”.
  • Dyad (OSS/locale)Bellissima scoperta: open-source, usa anche Ollama, integrazioni tipo Supabase, collegamento a GitHub/Vercel per deploy. Funziona bene e lascia il codice a casa tua. Applicazione Desktop per Windows. Consigliata.
  • Emergent — impostazione agentica e stack UI un po’ diverso dai soliti: interessante per risultati visivamente “wow”. Da provare.

CLI

  • Claude Code — il migliore CLI, specie con Sonnet; con API sbloccate puoi usare anche OpenRouter.
  • Gemini CLIforte grazie alle API Google (anche free): fa molto, compresa gestione di sistema (anche su Windows).
  • OpenCode — valida alternativa multi-provider, ma su alcuni task ho visto piccoli problemi dove Claude/Gemini vanno lisci.

IDE

  • Cursortop: multi-LLM, agent robusto, UX eccellente.

Quando usare il Vibe Coding (e quando no)

✅ Perfetto per: MVP, prototipi, demo, tool interni, team cross-funzionali.
❌ Non consigliato per: produzione senza review + test + gestione sicura dei segreti.

FAQ – Domande Frequenti sul Vibe Coding

Concetti di Base

1. Cos’è esattamente il Vibe Coding? Non è altro che un nuovo modo di programmare in cui descrivi un obiettivo in linguaggio naturale (es. “crea una pagina di login con autenticazione Google”) e un agente di intelligenza artificiale si occupa di scrivere, testare e modificare il codice per te. L’attenzione si sposta dall’atto di “scrivere codice” al “raggiungere un risultato”.

2. È la stessa cosa del No-Code o Low-Code? No, è un concetto diverso. Le piattaforme No-Code/Low-Code ti permettono di assemblare componenti visivi pre-costruiti, nascondendo il codice. Il Vibe Coding, invece, genera codice sorgente vero e proprio (React, Python, ecc.), che puoi vedere, modificare, scaricare e possedere. È più un acceleratore per chi lavora con il codice che un’alternativa ad esso.

3. Devo comunque saper programmare per usare questi strumenti? Dipende dal tuo obiettivo. Per creare prototipi, demo o semplici landing page, strumenti con interfaccia grafica come v0.app o Dyad sono accessibili anche a chi non è un programmatore esperto (come founder, designer o PM). Tuttavia, per rivedere il codice, risolvere bug complessi e preparare un’applicazione per la produzione, la conoscenza della programmazione rimane fondamentale.

4. Il Vibe Coding sostituirà i programmatori? No, li potenzierà. Il Vibe Coding va visto come un assistente estremamente capace che automatizza le parti più ripetitive e noiose del lavoro (il “boilerplate”), permettendo agli sviluppatori di concentrarsi su compiti di livello superiore come l’architettura del software, la logica complessa e la user experience. Cambia il flusso di lavoro, non il lavoratore.

Pratica e Strumenti

5. Posso usare il Vibe Coding su un progetto già esistente? Sì, assolutamente. Strumenti come gli IDE AI-native (es. Cursor) e le interfacce a riga di comando (es. Claude Code, Gemini CLI) sono progettati proprio per questo. Possono analizzare un’intera codebase esistente per eseguire refactoring, aggiungere funzionalità, correggere bug e persino preparare pull request.

6. Il codice generato è sicuro e pronto per la produzione? Non immediatamente. Il codice generato dall’AI va considerato come una “prima bozza” prodotta da un junior developer molto veloce. Può contenere bug, inefficienze o vulnerabilità di sicurezza. È indispensabile che uno sviluppatore umano esegua sempre una revisione approfondita del codice (code review), scriva test e gestisca in modo sicuro le chiavi private e i segreti prima del deploy in produzione.

7. Come posso proteggere la privacy del mio codice e dei miei dati? La soluzione migliore è utilizzare strumenti che funzionano in locale. L’articolo menziona opzioni open-source come Dyad o bolt.diy, che possono essere eseguite sulla tua macchina e collegate a modelli linguistici locali tramite Ollama o LM Studio. In questo modo, il tuo codice e i tuoi prompt non lasciano mai il tuo computer.

8. Cos’è l’MCP (Model Context Protocol) e perché è così importante? L’MCP è uno standard che definisce come un agente AI può interagire in modo sicuro e prevedibile con gli strumenti di uno sviluppatore (il file system, Git, la shell, ecc.). È importante perché rende le azioni dell’AI meno “magiche” e più trasparenti, tracciabili e sicure. Invece di un agente che agisce in modo opaco, con l’MCP puoi verificare ogni comando che esegue.

9. Quali sono i casi d’uso ideali per il Vibe Coding? È perfetto per:

  • Creare MVP (Minimum Viable Product) e prototipi in poche ore.
  • Sviluppare tool interni e dashboard aziendali.
  • Generare rapidamente interfacce utente partendo da un’idea o un design.
  • Automatizzare il refactoring di codice esistente.
  • Facilitare la collaborazione in team cross-funzionali.

Costi e Scelta

10. Quanto costano questi strumenti? Si può iniziare gratuitamente? Sì, quasi tutti gli strumenti menzionati offrono un piano gratuito generoso, solitamente basato su un sistema di crediti. Questo ti permette di testare la piattaforma e usarla per piccoli progetti senza spendere nulla. I piani a pagamento partono generalmente da circa 20-30$ al mese e offrono più crediti, progetti privati e funzionalità avanzate. Il consiglio è di iniziare sempre dal piano gratuito per capire i tuoi reali consumi.

11. Meglio un tool con interfaccia grafica (GUI) o uno a riga di comando (CLI)? Dipende dal tuo lavoro:

  • GUI (es. v0.app, Dyad): Ideale per prototipi veloci, demo e per chi preferisce un approccio visuale. L’onboarding è rapido e i risultati sono immediati.
  • CLI (es. Claude Code, OpenCode): Perfetto per sviluppatori esperti che vogliono massimo controllo, riproducibilità e integrazione con script e automazioni. È lo strumento migliore per lavorare su codebase serie e tracciare ogni modifica.

Conclusioni: il Vibe Coding per MVP e oltre

Il vibe coding non è più hype, è realtà.
Sta democratizzando lo sviluppo e cambiando il workflow di startup, team e singoli developer. L’ideale è combinarlo con strumenti GUI per prototipi, CLI MCP-ready per controllo completo e IDE AI-native per refactor e gestione codebase complesse. Così si sfruttano al massimo vantaggi e flessibilità, mantenendo qualità e sicurezza.

Spero che questa guida ti sia stata utile per navigare questa nuova ed entusiasmante frontiera dello sviluppo.

E tu? Quale di questi strumenti ti incuriosisce di più? Prova quello che si adatta meglio al tuo prossimo progetto e fammi sapere la tua esperienza nei commenti!

Francesco Gruner
Francesco Gruner

Sono un consulente IT, divulgatore e imprenditore tech. Mi occupo di automazione, AI e gestione di sistemi e infrastrutture IT, cercando soluzioni semplici a problemi complessi. Qui condivido strumenti, esperimenti e idee utili.

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